Siamo ormai arrivati alla fine del mese di febbraio e ancora non ho la possibilità di muovermi fuori dalla Regione a causa del COVID. Muovermi è assolutamente prioritario per me, più che mai in questi mesi. Eppure a quanto pare le mie priorità non hanno un tempismo raffinato. Quindi ho cercato per settimane modalità alternative al viaggio così come lo conoscevo. D’altronde questo stesso blog nasce attraverso una metafora, mentre scrivevo al PC dalla mia camera da letto.
Come ho sempre creduto, il viaggio non è solo ed esclusivamente prendere uno zaino da 90 litri e partire lontano. Per quanto questa immagine continua a rimanere tra le più belle che riesco a vedere quotidianamente. Dicevo, il viaggio è anche percorrere brevi distanze, è anche spostarsi verso una destinazione interiore, il viaggio può essere qualsiasi cosa che porti chi lo percorre da un punto di partenza a un punto di arrivo, passando per le esperienze intermedie.
E sulla scia di questa riflessione è nato il mio progetto fotografico Walking in my shoes. E’ un progetto social quindi lo potete trovare su Instagram seguendo il mio account @_inmyshoes.
Walking in my shoes ha lo scopo di documentare attraverso uno specifico punto di vista (il mio) i luoghi che percorro ogni giorno. Lo sguardo qui è rivolto verso il suolo perchè ogni superficie su cui muovo i miei passi ha colori, texture, luci e stabilità differenti ed è in grado di suscitare emozioni, pensieri, ricordi specifici. Le mie scarpe sono il punto di partenza da cui parte il movimento.
Nel tempo vorrei poter utilizzare questo diario virtuale per raccontare anche con le parole quelle foto, quei luoghi e quelle emozioni. Intanto se ti interessa il mio progetto puoi supportarlo seguendomi su Instagram.
Grazie ❤